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Creme Solari Abbronzanti Naturali e DopoSole: I Migliori Rimedi Fai Da Te

Siamo all’inizio di questa bellissima stagione estiva e, alle porte del periodo di ferie, cosa c’è di meglio che trascorrere il proprio tempo libero all’aria aperta, al mare, in campagna, in montagna o nelle città d’arte? Direi che siamo tutti d’accordo: non c’è cosa più bella dello stare all’aperto a fare quello che più ci piace!

Tuttavia, dovremmo prestare la massima attenzione al protagonista principale delle giornate estive: il sole. Esso è sia fonte di grandi benefici ma anche di  danni alla nostra pelle . Questo articolo sarà quindi incentrato sui danni causati da una cattiva ed eccessiva esposizione al sole, sul come proteggersi in modo naturale dai dannosi raggi UV e, allo stesso tempo, vi darà dei consigli su come trarre il massimo beneficio da una buona esposizione al sole e su cosa mangiare per aumentare la produzione di melanina (il pigmento prodotto dal nostro organismo che meglio di tutti ci protegge dall’azione dei raggi UV). Inoltre cercherò di spiegare perché io abbandonerei le creme solari e gli abbronzanti commerciali e userei dei filtri abbronzanti naturali. La Natura, infatti, spesso si rivela la migliore alleata della medicina grazie a tutte le efficaci soluzioni fai da te che essa ci offre e che spesso noi erroneamente ignoriamo e/o snobbiamo.
Il tutto, come sempre, è supportato da importanti pubblicazioni scientifiche che riporto, come è mia consuetudine, per avvalorare quanto scrivo e per permettervi di approfondire ulteriormente l’argomento. E mi raccomando: per qualsiasi delucidazione (o anche per condividere con me un vostro personale rimedio naturale da usare come abbronzante o doposole) ricordate che potete lasciare un commento: vi risponderò quanto prima. E per favore, condividete questo articolo con parenti ed amici!

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Iniziamo!

Cosa sono le radiazioni UV

La Health Physics Society definisce la luce ultravioletta, chiamata anche radiazione UV, come la porzione compresa tra i 100 e i 400 nm dello spettro elettromagnetico, la radiazione ad alta energia. La sorgente primaria della radiazione UV è il sole. Altre fonti possono essere le lampade alogene, i lettini e le lampade abbronzanti.

[Vedi immagine spettro della luce – link.]
[Vedi immagine spettro radiazione solare – link.]
 I raggi UV sono costituiti dai raggi UVA, UVB e UVC , che si differenziano tra loro in base alla lunghezza d’onda. I raggi UVC sono assorbiti nell’atmosfera terrestre e, dal momento che non arrivano sul suolo terrestre, sono innocui. I raggi UVA e UVB invece sono molto pericolosi perché raggiungono la superficie terrestre con ancora molta energia radiante, irradiando tutto ciò che gli viene a tiro. Inizialmente si pensava che solo i raggi UVB facessero male alla salute, poiché più capaci rispetto agli UVA di causare danni alla pelle. Per fortuna, la quantità di raggi UVB varia a seconda dell’ora del giorno, della stagione e della posizione geografica, e pertanto ci si può proteggere da questi evitando di uscire nelle ore più calde del giorno. Tuttavia, di recente, è stato scoperto che in realtà i raggi UVA penetrano più in profondità nella pelle rispetto a quanto si pensava in precedenza, causando gravi danni e addirittura andando ad esaltare l’azione dannosa dei raggi UVB. Inoltre i raggi UVA sono presenti tutto il giorno, non solo durante le ore più calde, e durante tutte le stagioni dell’anno.

Un importante fattore a cui prestare la massima attenzione è l’indice ultravioletto, una previsione sviluppata dal National Weather Service e dall’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente, che serve a informare la popolazione su come la quantità prevista di luce ultravioletta possa colpire la superficie terrestre quando il sole è allo zenit e trasmette il massimo della sua energia radiante. La previsione dipende dalla copertura nuvolosa, dall’altezza del sole, massima dalle ore 10 alle 16, e dalla quantità di ozono. Tale indice viene valutato su una scala da 0 a 10+. Qualsiasi parametro superiore a 5 è da considerarsi pericoloso, e di fronte ad esso è bene prestare particolare attenzione per proteggere la pelle e gli occhi dall’eccessiva esposizione solare.

Danni causati da un’eccessiva esposizione al sole

I raggi ultravioletti sono tra le prime cause di danno al DNA delle cellule cutanee. Infatti, sia i raggi UVA che UVB sono in grado di attraversare gli strati protettivi della pelle e di reagire con una sostanza chimica, un pigmento chiamato melanina. Un’eccessiva esposizione solare è in grado di distruggere gli strati più superficiali di protezione della pelle. La  melanina ha la funzione di proteggere la pelle assorbendo i raggi UV e convertendoli in calore . Il danno si verifica quando la quantità di raggi assorbiti supera la protezione offerta dalla melanina, danneggiando il DNA delle cellule. Per fortuna la maggior parte dei danni al DNA non si trasforma in danni permanenti, e tutto ciò avviene solo grazie al sistema di enzimi atti alla riparazione del DNA. Però, qualora essi non riescano a riparare tale danno, la mutazione si stabilizza, aumentando la probabilità di sviluppare il cancro e altre patologie, a seconda della regione di DNA interessata dalla mutazione.

L’eccessiva esposizione ai raggi UVA può altresì causare secchezza della pelle, rughe, perdita di elasticità, macchie cutanee, formazione di cataratta oculare e persino soppressione del sistema immunitario.
La sovraesposizione ai raggi UVB è nota invece per causare dei severi effetti nocivi quali scottature, cataratta o sviluppo del cancro alla pelle.

Contrariamente alla convinzione di molti, la stessa abbronzatura è considerata un danno cutaneo pari a quello arrecato dalla scottatura, ed entrambi aumentano il rischio di sviluppare uno dei tre principali tipi di tumore della pelle: il carcinoma delle cellule basali, il carcinoma delle cellule squamose e il melanoma.

Oggi, le tre principali forme di cancro della pelle summenzionate sono in gran parte attribuite all’esposizione eccessiva ai raggi UV. Esse sono diventate la forma più comune di cancro a livello mondiale, soprattutto tra gli abitanti dalla carnagione chiara dell’Australia e della Nuova Zelanda.

È vero che alcuni individui hanno più possibilità di subire dei danni dal sole rispetto ad altri?

La risposta è sia affermativa che negativa.
La pelle e gli occhi di tutti gli esseri umani possono essere danneggiati da un’eccessiva esposizione ai raggi solari. I soggetti dalla carnagione chiara sono molto più inclini a subire questo genere di danni, anche se si deve precisare che possono esserne colpiti anche individui di carnagione più scura e di qualsiasi etnia.

In alcune persone la pelle diventa più scura in risposta a un’esposizione ai raggi UV, e precisamente ciò è causato da un aumento dell’attività e del numero di melanociti, le cellule che producono la melanina. Questo pigmento aiuta a bloccare i raggi UV pericolosi, ma solo fino a un certo punto. Per questo motivo i soggetti dalla pelle più chiara sono più inclini a scottature rispetto a quelli dalla pelle più scura, diventando più suscettibili di cancro alla pelle.

Ma a parte il colore della pelle,  altri fattori sono in grado di influenzare il rischio di subire dei seri danni causati dai raggi UV . Dovete prestare la massima attenzione a esporvi al sole se:

  • avete delle malattie autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico;
  • avete delle malattie ereditarie come lo xeroderma pigmentosum o la sindrome del carcinoma neuronale nevoide (sindrome di Govin);
  • avete delle patologie che sopprimono la funzione del sistema immunitario, come l’AIDS;
  • avete avuto un cancro alla pelle in precedenza;
  • avete una storia familiare di cancro della pelle, in particolare di melanoma;
  • avete nei, nei irregolari o nei molto grandi;
  • avete la pelle chiara, gli occhi azzurri o verdi o i capelli biondi, rossi o castano chiaro;
  • avete subìto un trapianto;
  • lavorate in ambienti chiusi per tutta la settimana e nel fine settimana vi esponete al sole in modo eccessivo;
  • passate tantissimo tempo all’aria aperta;
  • vivete o in quel momento vi trovate in una zona ad alta quota, dove l’indice UV è più alto e pericoloso;
  • state assumendo dei farmaci che sopprimono la funzione del sistema immunitario.

Benefici di un’adeguata esposizione al sole

Tuttavia, secondo un rapporto dell’OMS del 2006,  l’esposizione eccessiva ai raggi UV rappresenta solo lo 0,1% delle cause scatenanti una morte prematura  e, molte di queste patologie, ad eccezione del melanoma maligno, tendono ad essere relativamente benigne e si verificano perlopiù nei soggetti più anziani per via del ritardo che si ha tra esposizione e manifestazione della malattia. Lo stesso rapporto dell’OMS ha messo invece in evidenza che un peso di gran lunga maggiore sulle cause di morte prematura lo hanno tutte quelle patologie causate da bassi livelli di esposizione ai raggi UV. Tra queste malattie vi sono i disturbi del sistema muscolo-scheletrico, le patologie autoimmuni, gravi tumori, ecc.

Il maggiore beneficio arrecato da una buona esposizione ai raggi del sole è dato dalla sua capacità di aumentare la concentrazione di vitamina D nel sangue. La causa principale del deficit di questa importante vitamina è proprio la bassa esposizione ai raggi solari. Adeguate concentrazioni di vitamina D sono fondamentali per un buon funzionamento del nostro organismo. Essa infatti regola l’espressione genica di almeno 1000 geni deputati alla sintesi di proteine essenziali per la nostra salute, come la pompa per l’assorbimento del calcio, le proteine per la trasmissione nervosa e altre proteine fondamentali per il corretto funzionamento del nostro sistema immunitario.
Sebbene la maggior parte dei benefici del sole siano dati attraverso la fotosintesi della vitamina D, esistono anche altri importanti vantaggi per la salute. Infatti una buona esposizione al sole è in grado di migliorare l’umore, di potenziare l’azione del sistema immunitario e sintetizzare tutti quei fattori che arrestano i fenomeni autoimmuni, quali la psoriasi.

Benefici della vitamina D

Leggi anche: Vitamina D ed Integrazione Alimentare.

A differenza delle altre vitamine essenziali (quelle vitamine che il nostro organismo non riesce a sintetizzare da solo) ottenibili dagli alimenti, la vitamina D viene sintetizzata nella pelle solo mediante una reazione fotosintetica innescata dall’esposizione ai raggi UVB. L’efficienza di questa reazione può essere ridotta dallo spessore dei vestiti indossati, da un eccesso di grasso corporeo, dai filtri UVB presenti nelle creme solari ed infine dalla presenza di melanina.

P U B B L I C I T A'

Questo processo di fotosintesi produce la vitamina D3, la maggior parte della quale verrà sottoposta a trasformazioni aggiuntive, che iniziano con la produzione della 25-idrossivitamina D, la forma maggiormente presente nel sangue, quella che viene misurata per diagnosticare uno stato di carenza di vitamina D. Nonostante vari tipi di cellule a livello cutaneo siano in grado di effettuare queste trasformazioni, tali reazioni avvengono principalmente nel fegato.

Un’altra serie di trasformazioni avviene nei reni e in altri tessuti e forma la 1,25-diidrossivitamina D. Quest’ultima forma di vitamina D è attualmente considerata un ormone, chimicamente affine agli ormoni steroidei. Essa viene accumulata nel nucleo delle cellule intestinali, dove aumenta l’assorbimento del calcio e del fosforo, controllando l’afflusso di calcio che viene incorporato o espulso dalle ossa per regolare il metabolismo del calcio osseo. Come sostiene il Professor Michael Holick, direttore della Bone Health Care Clinic della Facoltà di Medicina dell’Università di Boston, la  funzione fisiologica principale della vitamina D è quella di mantenere le concentrazioni di calcio e fosforo nel sangue entro i normali range fisiologici , in modo da supportare i processi metabolici, la trasmissione neuromuscolare e la mineralizzazione ossea.

In assenza di una sufficiente concentrazione di vitamina D, le ossa non si formeranno correttamente. Nei bambini ciò causa il rachitismo, una malattia caratterizzata da un ritardo nella crescita e da varie deformazioni scheletriche, che includono le caratteristiche gambe storte e la colonna vertebrale ricurva. Nell’Agosto del 2007 l’Agency for Healthcare Policy and Research ha pubblicato la revisione di 167 studi che hanno rilevato le prove di una stretta correlazione tra le concentrazioni della 25-idrossivitamina D nel sangue e un aumento della densità minerale ossea e la diminuzione delle cadute nei pazienti anziani (il risultato di muscoli ed ossa maggiormente rinforzati).
Bassi livelli di vitamina D andranno ad aggravare l’osteoporosi sia negli uomini che nelle donne andando a causare la dolorosa patologia ossea chiamata osteomalacia.
Pertanto, una buona esposizione ai raggi solari è fondamentale per assicurare la sintesi di adeguate concentrazioni di vitamina D che, come abbiamo appena visto, ha un ruolo fondamentale nell’assorbimento del calcio e nella prevenzione di gravi patologie ossee.

[Vedi immagine sulla sintesi della vitamina D – link.]
Una buona esposizione ai raggi del sole, oltre ad un’adeguata sintesi di vitamina D, si è dimostrata utile anche per la cura della tubercolosi. Pazienti di tutte le età affetti da tubercolosi, sono stati invitati a riposare in posti soleggiati, ed è stato scoperto che questo aiuti a guarire prima. La Prof.ssa di Dermatologia Barbara A. Gilchrest della Facoltà di Medicina dell’Università di Boston ha affermato che, mentre l’esposizione al sole è efficace per la tubercolosi cutanea, i pazienti affetti da tubercolosi polmonare rispondono meglio a una migliore alimentazione che a una maggiore esposizione ai raggi UV. Tuttavia, una meta-analisi pubblicata nella rivista scientifica Journal of Epidemiology nel febbraio del 2008 ha scoperto che livelli elevati di vitamina D riducono il rischio di tubercolosi attiva (cioè i casi che presentano i sintomi clinici della malattia) del 32%, e che di conseguenza una buona esposizione al sole è fondamentale anche per prevenire la manifestazione dei sintomi più gravi della tubercolosi.

L’atteggiamento verso l’esposizione al sole sta quindi subendo un cambiamento radicale. La fototerapia è divenuta velocemente un trattamento medico popolare non solo per la cura della tubercolosi, ma anche per i disturbi reumatici, il diabete, la gotta, le ulcere croniche e la cicatrizzazione delle ferite.

Quindi, anche se è vero che il cancro della pelle è associato ad un’eccessiva esposizione ai raggi UV, bisogna pur valutare che altri tumori e ben altri problemi potrebbero insorgere a causa da livelli troppo bassi di questa vitamina.

Vivere a latitudini elevate aumenta il rischio di morire del linfoma di Hodgkin, nonché dei tumori del seno, dell’ovaio, del colon, del pancreas, della prostata e di altri tumori, rispetto all’incidenza di tali patologie a latitudini più basse.

Una sperimentazione clinica randomizzata da Joan Lappe, Professore della Creighton University, pubblicata nel giugno del 2007 nella rivista scientifica American Journal of Clinical Nutrition, ha confermato che l’assunzione di una quantità 2-4 volte maggiore della dose giornaliera raccomandata di vitamina D3 e calcio ha determinato una riduzione del 50-77% dei tassi di incidenza previsti di tutti i tumori nelle donne in età post-menopausa che vivono nel Nebraska.

Qual è quindi il miglior atteggiamento da assumere nei confronti del sole?

Un numero crescente di scienziati è preoccupato che gli sforzi che si fanno per proteggere i pazienti da un’eccessiva esposizione ai raggi UV potrebbero eclissare recenti ricerche che dimostrano i diversi vantaggi per la salute derivanti da una adeguata e meno allarmistica esposizione ai raggi UV. Alcuni sostengono che i benefici dati dai raggi UVB superino i danni arrecati dagli stessi, e che i rischi possono essere ridotti al minimo mediante una corretta gestione dell’esposizione ai raggi solari, ad esempio evitando scottature nonché aumentando l’assunzione di antiossidanti e limitando l’assunzione di grassi e di un ammontare eccessivo di calorie. Gli antiossidanti, quali i polifenoli, l’apigenina, la curcumina, le proantocianidine, il resveratrolo e la silimarina, hanno mostrato abilità protettive nei confronti del cancro alla pelle indotto dai raggi ultravioletti, probabilmente attraverso meccanismi antimutageni o immunomodulanti.

E’ quindi diventata centrale la questione di come costruire al meglio dei messaggi in grado di sensibilizzare l’opinione pubblica sui pro e i contro di un’adeguata esposizione al sole. Tali messaggi devono tener conto delle variazioni della pigmentazione cutanea tra i gruppi di individui a cui ci si rivolge e le loro differenze di sensibilità ai pericoli e ai benefici che se ne ricavano. Infine, un importante fattore di cui tenere conto è l’età.

Molti esperti adesso raccomandano un approccio a metà terreno, che si concentra su modeste esposizioni al sole. L’American Academy of Dermatology e la maggior parte dei dermatologi suggeriscono la protezione solare in combinazione con l’integrazione di vitamina D come un mezzo per ridurre al minimo il rischio sia del cancro della pelle  che di tumori agli organi interni causati da una carenza di vitamina D. Infatti, le esposizioni più prolungate causano un ulteriore danno alla pelle e aumentano il rischio di foto-invecchiamento e di cancro alla pelle, ma non aumentano la produzione di vitamina D. Il Dr. Gilchrest puntualizza inoltre che la gente dovrebbe SEMPRE  applicare la protezione solare non appena l’indice UV è maggiore di 3 .

L’ideale sarebbe riuscire a consultare siti locali che danno le previsioni in tempo reale sull’indice UV. Eccovi un sito da poter spulciare: LINK.
UVIDescrizione e Protezioni necessarie
*// Non sottovalutate i valori: nella zona del mediterraneo facilmente si raggiungono i valori di 7 e 8. In alcuni casi anche 10.
Indice UV 0-2: BASSO.Un indice UV di 2 od inferiore è sinonimo di un basso rischio legato all’esposizione ai raggi del sole. Si consiglia di indossare occhiali da sole nelle giornate molto soleggiate.
Indice UV 3-5: MODERATO.Utilizzate una crema solare con fattore protettivo adatto per proteggere la pelle non coperta. È consigliabile indossare degli abiti adeguati come un cappello e degli occhiali da sole. Un indice UV da 3 a 5 è sinonimo di un rischio moderato di danno derivato dall’esposizione solare. Si consiglia di indossare i vestiti adatti e cercare dei posti all’ombra in cui proteggere sé e i propri cari.
Indice UV 6-7: ALTO.Utilizzate una crema solare con un fattore protettivo adatto per proteggere la pelle non coperta. È necessario portare vestiti adatti, cappello e occhiali da sole. Un Indice UV da 6 a 7 è correlato ad un elevato rischio di danno derivato da un’esposizione al sole senza prendere le dovute precauzioni, come l’applicazione di una crema solare con un SPF (fattore di protezione solare) di almeno 15 e indossare dei vestiti adeguati e degli occhiali da sole per proteggere gli occhi dai danni causati dai raggi UV.
Indice UV 8 e oltre: MOLTO ALTO.Evitate di stare sotto al sole dalle ore 10 alle ore 16. Usate assolutamente una crema solare con un fattore protettivo alto sulla pelle esposta al sole. È assolutamente necessario indossare dei vestiti adatti, come un cappello e degli occhiali da sole. Un indice UV tra 8 e 10 è correlato ad un altissimo rischio di subire dei danni dovuti all’esposizione al sole. Ridurre al minimo l’esposizione al sole durante le ore centrali della giornata, dalle 10 del mattino alle 16 del pomeriggio. Proteggere la pelle applicando una crema solare con un SPF di almeno 15 e mettere degli indumenti protettivi e degli occhiali da sole per proteggere gli occhi.

Come proteggersi dai dannosi raggi UV con prodotti naturali

Benché prendere un pò di sole sia cosa buona e giusta per tutti i motivi summenzionati, è importante farlo con criterio. Ad esempio, non condivido e sconsiglio caldamente di esporsi al sole nelle ore più calde della giornata o in generale fino ad ustionare la pelle. Quando si deve trascorrere molto tempo all’aria aperta è importante proteggersi. Ed  il modo migliore di proteggersi dai raggi UV quando l’indice UV è troppo elevato è quello di applicare sulle zone della pelle esposta al sole dei filtri solari caratterizzati da uno specifico SPF .

Cos’è l’SPF?

SPF è un acronimo che sta per “fattore di protezione solare”, ed è una misura relativa di quanto tempo una crema solare sarà in grado di proteggervi dai raggi ultravioletti di tipo B (UVB), il principale responsabile di arrossamenti, scottature e danni alla pelle.

Se la vostra pelle normalmente brucia dopo 10 minuti al sole, l’applicazione di una crema solare SPF 15 vi permetterà di rimanere al sole senza bruciare per circa 150 minuti (un fattore 15 volte più lungo).

Questa è una stima approssimativa che dipende dal tipo di pelle, dall’intensità della luce solare e dalla quantità di crema solare utilizzata. L’intensità e la distribuzione delle lunghezze d’onda dei raggi UVB varia continuamente durante il giorno, e questo calcolo non può essere applicato ai raggi UVA.
I raggi UVA sono abbastanza lunghi da superare lo strato cutaneo della pelle, danneggiando il collagene e il tessuto elastico. A questo livello si trovano anche i melanociti, che colpiti dai raggi UVA, sintetizzano il pigmento melanina per proteggere la pelle dai danni causati dal sole. I raggi UVA sono quindi i responsabili dell’abbronzatura, tanto che sono gli stessi che vengono irradiati dai lettini abbronzanti. Anche se molte persone pensano che l’abbronzatura sia segno di salute, in realtà è un segno di danni al DNA:  <<l’imbrunire della pelle è un tentativo imperfetto di prevenire un’ulteriore lesione>>  che può portare a delle mutazioni che conducono al cancro della pelle.

Per ottenere il massimo della protezione, sarebbe ottimale adoperare una protezione solare che protegga sia dai raggi UVA che dai raggi UVB. Ma è importante notare che nessuna protezione solare è in grado di bloccare il 100% dei raggi UVB.

Nota
Una crema con SPF 15 blocca il 93% dei raggi UVB, una con SPF 30 ne blocca il 97%. L’aumento della protezione è ancora più graduale dopo, 98% per SPF 50 e 99% per SPF 100. E lo è tanto da ritenere che allo stato attuale delle cose non ci sono dati che sostengano l’idea che SPF superiori a 50 corrispondano alla fine ad una effettiva protezione superiore.

Ad ogni modo filtri ed abbronzanti dovrebbero essere solo una delle strategie di protezione solare da usare per proteggere la pelle. E’ altresì necessario indossare dei vestiti adeguati, mettere il cappello, usare degli ottimi occhiali da sole, sostare all’ombra ed evitare di uscire durante le ore più calde, cioè dalle 10:00 alle 16:00.

» Per una migliore protezione, gli esperti consigliano di utilizzare almeno una protezione solare SPF minima di 15, applicando sulla pelle una quantità adeguata di crema (2 mg/cm2 di pelle) e avendo cura di ripetere l’applicazione ogni 2 ore.

AVVERTENZE!
La maggior parte delle persone applica creme protettive solari, utilizzando solo un quarto o solo la metà della quantità richiesta. E purtroppo l’utilizzo di solo metà quantità di protezione solare necessaria garantisce appena la radice quadrata dell’SPF a monte. Così, l’applicazione di metà della quantità necessaria di una crema solare con un SPF di 30 fornirà solo un efficace protezione di SPF di 5,5.

Ma se i filtri solari sono importanti, perchè evitare i prodotti presenti in commercio?

La nostra pelle non è una barriera invalicabile così come si pensava fino a un paio di anni fa. Infatti, tutto quello che applichiamo sulla nostra pelle viene assorbito raggiungendo il circolo sanguigno, con delle rilevanti ripercussioni sul nostro organismo.
Molte delle creme solari vendute nei supermercati e nelle profumerie sono cariche di eccipienti tossici per la nostra salute, e spesso questi componenti dannosi sono in cima alla lista degli ingredienti elencati sull’inci, riportata sulla confezione (il che vuol dire che quell’eccipiente è presente in maggiore quantità all’interno della formulazione). Queste sostanze nocive sono (ahimè!) in grado di essere assorbite attraverso la pelle e di raggiungere il circolo sanguigno per poi raggiungere gli organi interni, causando una loro disfunzione. Altri ingredienti dai quali cautelarsi, invece, sono simili per struttura molecolare a ormoni endogeni, che vanno a causare squilibri e disfunzioni, causando gravi conseguenze su tutta l’omeostasi del nostro organismo.

Vediamo insieme quali sono questi  eccipienti dannosi per la nostra salute ampiamente presenti nelle creme solari in commercio  e che dovete imparare a conoscere ed evitare come la peste:

  • Oxybenzone: è un assorbitore dei raggi ultravioletti e in molte creme solari risulta essere l’eccipiente chiave presente in maggiore quantità. E’ responsabile di molte reazioni tossiche e reazioni fotoallergiche. Viene assorbito ampiamente dalla pelle e, in accordo con i risultati delle ricerche svolte dal Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, è stato trovato negli organi del 97% degli americani esaminati. Si ritiene che questo composto sia un distruttore endocrino, in grado di mimare l’azione degli estrogeni e alterare la produzione di spermatozoi negli uomini. Viene escreto nel latte materno e l’assunzione di questa sostanza può essere correlata a danni al feto o di un suo basso peso alla nascita. Si ritiene inoltre che esso possa interferire con la segnalazione cellulare ed essere implicato nelle malattie cardiovascolari. (SCHEDA – ww.ewg.org – LINK).
  • Octinoxato: è un po’ meno dannoso dell’Oxybenzone, ma la preoccupazione principale data dall’utilizzo di questa sostanza è la sua capacità di mimare l’azione degli estrogeni, causando una sotto-regolazione degli stessi. Inoltre viene escreto ad alte concentrazioni nel latte materno, per cui se state allattando, avete una ragione in più per interrompere immediatamente l’utilizzo di creme solari che contengono questo composto. Studi sugli animali hanno dimostrato che esso altera sia il comportamento che il funzionamento della tiroide. (SCHEDA – ww.ewg.org – LINK).
  • Omosalato: un altro composto che agisce da distruttore ormonale frequentemente presente in molti dei filtri solari in commercio. L’omosalato interferisce con gli estrogeni, gli androgeni e il progesterone (LINK).
  • Ossido di zinco o Biossido di titanio (la forma nanoparticellare): questa forma di ossido di zinco (link) è composta da particelle così piccole da poter essere inalate nei polmoni e quindi entrare nel flusso sanguigno, diventando un rischio per gli organi interni. Esiste comunque una forma non nanoparticellare di ossido di zinco, e di biossido di titanio (link), che può essere usata senza subire alcun danno. L’ossido di zinco deve essere usato solo sulla pelle perfettamente sana, priva di ferite o lesioni di ogni genere. Se utilizzato su pelle danneggiata, scottata, tagliata o graffiata o in fase di cicatrizzazione, si avrà un potenziale di assorbimento maggiore, in grado di aumentare notevolmente la quota di ossido di zinco assorbita che può causare enormi danni, maggiori di quelli che si avrebbero se ci si esponesse al sole senza alcuna protezione solare.
  • Propilparaben: conservante allergizzante, noto anche come distruttore endocrino. Infatti esso è in grado di bloccare i recettori su cui agiscono gli ormoni in modo da bloccarne l’azione vitale per il corretto funzionamento del nostro organismo. Come l’octinoxato mima l’azione degli estrogeni. (SCHEDA – ww.ewg.org – LINK).
  • Retinil acetato (acetato della vitamina A): alti livelli di vitamina A possono portare a tossicità a carico del sistema riproduttore. E’ in grado di interferire con la segnalazione cellulare, causare mutazioni e condurre alla morte delle cellule. E’ implicato nell’insorgenza delle malattie cardiovascolari e il Programma Nazionale di Tossicologia riferisce che, anche a basse dosi, è in grado di causare l’insorgenza di tumori. (SCHEDA – ww.ewg.org – LINK).

Alternative di origine naturale dotate di uno specifico fattore di protezione solare intrinseco (SPF)

Elencati i più dannosi eccipienti presenti in alcune creme solari commerciali e viste le conseguenze del loro utilizzo sulla salute, risulta abbastanza chiara l’esigenza di maturare un minimo di consapevolezza, riguardo ciò che applichiamo sulla nostra pelle, e di creare delle creme abbronzanti solari naturali con degli eccipienti di cui noi conosciamo l’origine, il processo produttivo e gli effetti sulla nostra salute, dal momento che tutto viene potenzialmente assorbito e può raggiungere in un modo o nell’altro il circolo sanguigno.

Di seguito vi parlerò degli eccipienti in grado di proteggere la pelle dai raggi UV, e successivamente vi elencherò numerose  ricette con cui potrete creare a casa delle creme solari fai da te molto efficaci e di origine totalmente naturale .

Eccipienti di origine naturale che proteggono dai raggi UV

Ci sono diversi oli, burri, oli essenziali e altri ingredienti naturali che garantiscono una protezione solare naturale minima in termini di SPF, ma che allo stesso tempo  nutrono la pelle e offrono una naturale protezione contro gli effetti di un’eccessiva esposizione al sole. L’olio di jojoba, l’olio di semi di girasole e l’olio di sesamo vengono assorbiti facilmente dalla pelle, nutrendola e allo stesso tempo proteggendola dai danni provocati dall’assorbimento di una quantità eccessiva di raggi UV.

  • Aloe vera: SPF 20;
  • Burro di karitè: SPF 5-6;
  • Olio di avocado: SPF 4-8;
  • Olio di cocco: SPF 6-10;
  • Olio di germe dei grano: SPF 20;
  • Olio di jojoba: SPF 4;
  • Olio di macadamia: SPF 6;
  • Olio di mandorle: SPF circa 5;
  • Olio d’oliva: SPF 2-8;
  • Olio essenziale di carota (da diluire altrimenti causa bruciore alla pelle): SPF 28-40;
  • Olio essenziale di lavanda: SPF 5-6;
  • Olio essenziale di mirtillo: SPF 15;
  • Olio di semi di girasole: SPF 8-15;
  • Olio di semi di lampone rosso: SPF 25-50;
  • Olio di semi di soia: SPF 10;
  • Olio di sesamo: SPF 2;
  • Ossido di zinco: SPF 2-20 (a seconda della quantità).
AVVERTENZE!
AVVERTENZA: Evitare gli oli essenziali derivati da agrumi quali arancia, pompelmo o limone, in quanto essi aumentano la sensibilità della pelle verso il sole.

L’ossido di zinco è un bloccante non tossico, che funge da barriera fisica contro i raggi UV, sia UVA che UVB. Tuttavia, prima di utilizzarlo, ci si deve assicurare di utilizzare la forma non nano-particellare per produrre la vostra crema solare di origine completamente naturale. Infatti, l’ossido di zinco nano-particellare o micronizzato viene preventivamente sottoposto a dei trattamenti che riducono le dimensioni delle sue particelle, in modo da renderle fini e trasparenti dopo la loro applicazione sulla pelle, ed è per questo che viene aggiunto sempre nelle creme solari commerciali. Il problema con questo tipo di ossido di zinco è che le particelle sono così piccole che possono entrare nel corpo attraverso la pelle, causando potenziali problemi di salute. Per aiutarvi nell’acquisto, l’ossido di zinco non dannoso, quello non nano-particellare, è quello le cui dimensioni delle particelle sono maggiori di 100 nm (nanometri).

Come creare a casa la nostra crema solare con il fattore SPF che desideriamo?

Innanzitutto sono necessarie diverse quantità di ossido di zinco a seconda di quale fattore SPF si desidera ottenere.
Scelto il fattore SPF che vogliamo nel nostro filtro solare, dobbiamo solo impostare un piccolo calcolo matematico. L’ossido di zinco deve essere infatti in una determinata percentuale rispetto al peso degli altri ingredienti che compongono la nostra crema. Se per esempio vogliamo ottenere una crema solare con SPF 20 e gli ingredienti pesano 200 grammi, per ottenere un SPF di 20 dobbiamo aggiungere un  peso di ossido di zinco pari al 20% del peso degli altri ingredienti (40 grammi in questo caso) .

Quindi in definitiva:

Se vogliamo una crema con SPF compreso tra 2 e 5, dobbiamo aggiungere il 5% del peso degli ingredienti in ossido di zinco.
Se vogliamo una crema con SPF compreso tra 6 ed 11, dobbiamo aggiungere il 10% del peso degli ingredienti in ossido di zinco.
Se vogliamo una crema con SPF compreso tra 12 e 19, dobbiamo aggiungere il 15% del peso degli ingredienti in ossido di zinco.
Se vogliamo una crema con SPF maggiore di 20, dobbiamo aggiungere il 20% del peso degli ingredienti in ossido di zinco.

AVVERTENZE!
AVVERTENZA: ogni tipo di pelle risponde in modo diverso a ciò che gli applichiamo. Di conseguenza è bene provare PRIMA su una piccola area del corpo l’abbronzante naturale appena realizzato, per evitare fenomeni di ipersensibilità, quali allergie a qualche componente.

Ricette: come preparare a casa una crema solare abbronzante naturale

L’ossido di zinco è l’ingrediente che protegge dai nocivi raggi del sole. Lo fa creando una barriera fisica dal sole, e rispetto ad altri reagenti, che possono essere assorbiti dalla pelle, è più sicuro da adoperare sulla pelle delicata dei vostri bambini. L’olio di cocco, l’olio di mandorla, il burro di karitè e gli oli essenziali possono essere trovati in molti negozi di alimentari, erboristerie o negozi (anche online) di vitamine e integratori.

Anche se il valore SPF dell’abbronzante naturale fatto in casa non può essere misurato con precisione, si può sempre ridurre o aumentare la quantità di ossido di zinco in base alle esigenze della propria famiglia.
AVVERTENZE!
PER TUTTE LE RICETTE DELLE CREME CHE CONTENGONO OSSIDO DI ZINCO: AVVERTENZA: Non inalare l’ossido di zinco durante la preparazione della crema solare.

Protezione solare casalinga al burro di karitè

INGREDIENTI:

  • 105 g di burro di karitè;
  • 75 g di olio di cocco fuso;
  • 15 gocce di olio essenziale di carota;
  • 10 gocce di olio essenziale di mirra;
  • 165 g di ossido di zinco non nano-particellare.

PROCEDIMENTO:

Prima di iniziare a preparare la vostra crema solare comodamente a casa vostra con ingredienti naturali, è bene prestare la massima attenzione nel pesare con cura gli ingredienti che compongono la ricetta, in quanto ogni minima variazione andrà ad incidere sulla consistenza della crema.
  • Sciogliere il burro di karitè fino a fargli raggiungere una consistenza cremosa, quindi (mentre continuate a mescolare) aggiungete lentamente l’olio di cocco preventivamente fuso. Continuando sempre a mescolare, aggiungete gli oli essenziali e l’ossido di zinco, fino a quando il composto non sarà completamente montato e avrà una consistenza cremosa.
SPF 40!
Grazie alla presenza dell’ossido di zinco, questa crema solare casalinga avrà un SPF di circa 40. Senza l’ossido di zinco avrà un SPF che si aggira tra 20 e 30. Potete sostituire l’ossido di zinco aggiungendo altre 40 gocce di olio essenziale di mirra.

Olio protettivo abbronzante naturale

Se lo preferite, è anche possibile creare un filtro solare formato dalla miscela di vari oli, ciascuno dotato di un suo specifico SPF, da applicare sulla pelle per ottenere un’efficace protezione solare.

INGREDIENTI:

  • 100 g di olio di cocco frazionato;
  • 10 gocce di olio essenziale di mirra;
  • 5 gocce di olio essenziale di carota.

PROCEDIMENTO:

  • Miscelate tutti gli ingredienti e conservare in un vasetto di vetro scuro così da evitare l’ossidazione degli oli. Applicate sulla pelle esposta al sole e ripetere spesso l’applicazione per garantire una protezione duratura (soprattutto dopo esser entrati in acqua ed aver fatto un bagno a mare).

Crema solare alla cera d’api resistente all’acqua (waterproof)

Questa crema solare ha una consistenza più simile a quella di un olio che ad una crema vera e propria. Per ottenere il massimo della piacevolezza vi consiglio questa chicca: conservatela in frigorifero! In frigo l’abbronzante naturale si conserva meglio e le basse temperature rallenteranno la separazione dei componenti della crema rendendola più omogenea e stabile nel tempo.

INGREDIENTI:

  • 50 grammi di olio di avocado;
  • 50 grammi di olio di cocco;
  • 55 grammi di cera d’api;
  • 50 grammi di burro di karitè;
  • 10 gocce di olio essenziale di mirra;
  • 15 gocce di olio essenziale di carota;
  • 165 di ossido di zinco (opzionale – è possibile sostituirlo con 40 gocce in più di olio di mirra).

PROCEDIMENTO:

  • Mettete gli ingredienti in una ciotola di vetro e porla in acqua sopra una casseruola per effettuare un riscaldamento a bagnomaria. Aggiungete olio di avocado, olio di cocco e cera d’api al contenitore. Mescolate a fuoco basso fino a quando tutti gli ingredienti sono sciolti. A questo punto togliete la ciotola di vetro dal fuoco e aggiungere burro di karitè e gli  oli essenziali. Mescolate fino a far sciogliere tutto il burro di karitè e poi aggiungete l’ossido di zinco. RICORDATE: non aggiungete l’ossido di zinco prima che il burro di karitè sia totalmente sciolto o il calore creerà dei fastidiosi grumi. Aiutatevi eventualmente con una frusta per miscelare correttamente tutti gli ingredienti, affinché non ci siano grumi.
    Alla fine trasferite tutto in un contenitore per conservare la crema solare abbronzante naturale appena preparata ed usarla tutte le volte che dovrete proteggere la pelle dai raggi solari.

Crema solare abbronzante alle mandorle e agli oli d’oliva e cocco

INGREDIENTI:

  • 70 grammi di olio di mandorle o 120 ml di olio di oliva;
  • 60 ml di olio di cocco;
  • 55 grammi di cera d’api;
  • 85 grammi di ossido di zinco;
  • 4,4 grammi di olio di semi di lampone rosso;
  • 4,5 grammi di olio di semi di carota;
  • 27 grammi di burro di karitè;
  • qualche goccia di un olio essenziale a vostra scelta (tutti tranne gli oli essenziali di agrumi in quanto possono innescare reazioni di fotosensibilità una volta che ci si espone al sole).

PROCEDIMENTO:

  • Combinate tutti gli ingredienti tranne l’ossido di zinco dentro un vasetto di vetro. Riempite una casseruola d’acqua e mettetela a scaldare a fuoco medio. Chiudete il vasetto che contiene i vostri ingredienti con un coperchio e riponetelo dentro la casseruola piena d’acqua così da scaldarlo a bagnomaria. Mentre l’acqua del bagnomaria si va riscaldando, gli ingredienti dentro il vaso andranno via via sciogliendosi. Mescolate il tutto in modo da amalgamare i vari ingredienti e, quando tutti gli ingredienti si saranno fusi completamente, aggiungete anche l’ossido di zinco. Mettete tutto nei vasetti dove andrete a conservare la crema solare naturale che avete ottenuto. Mescolate ancora un paio di volte fino a quando il preparato non si raffredda, per essere sicuri che l’ossido di zinco sia stato incorporato correttamente.
    A questo punto conservate la vostra crema solare casalinga in un luogo privo di umidità, a temperatura ambiente e quanto più al buio possibile, per evitare che l’esposizione diretta ai raggi del sole possa ossidare i vari oli che compongono la protezione solare.
AVVERTENZE!
ATTENZIONE – la crema solare summenzionata non è waterproof e, di conseguenza, si toglierà una volta che avrete fatto il bagno o a causa della sudorazione. Se volete, potete aggiungere un maggior quantitativo di cera d’api, per ottenere una consistenza più cremosa e far acquisire all’abbronzante naturale una maggiore resistenza all’acqua (waterproof).

Crema solare all’olio di cocco e al burro di karitè

INGREDIENTI:

  • 60 ml di olio di cocco;
  • 55 grammi di burro di karitè;
  • 14,4 grammi di cera d’api o come alternativa vegana potete usare 15 grammi di cera candelilla;
  • 168 grammi di ossido di zinco non nanoparticellare;
  • 15 gocce di olio essenziale di lavanda o di olio essenziale di elicriso.

PROCEDIMENTO:

  • Miscelate l’olio di cocco e il burro di karitè in un tegame e mettete il tutto a riscaldare sopra una piccola fiamma fino alla completa fusione e miscelazione dei due ingredienti. A questo punto togliete dal fuoco e aggiungete la cera e l’ossido di zinco e mescolate. Infine aggiungete le gocce di olio essenziale.
    Quindi conservate la crema solare in un vasetto di vetro in un ambiente fresco e asciutto, lontano da fonti di calore e dall’esposizione diretta alla luce solare.

Crema solare all’olio di cocco e al burro di karitè (2)

INGREDIENTI:

  • 29 grammi di olio di cocco;
  • 23 grammi di burro di karitè;
  • 0,3 grammi di olio di jojoba o olio di sesamo o olio di semi di girasole;
  • 0,3 grammi di olio di vitamina E;
  • 30 gocce di oli essenziali che constano di – 15 gocce di olio essenziale di lavanda, 10 di olio essenziale di eucalipto, 5 gocce di olio essenziale di menta piperita;
  • 0,6 grammi di ossido di zinco non nano-particellare.

PROCEDIMENTO:

  • Aggiungete l’olio di cocco, il burro di karitè e l’olio di semi di girasole (o l’olio di jojoba o l’olio di sesamo) in un vasetto di vetro scuro e riscaldate a bagnomaria mettendo il vasetto dentro un pentolino che contiene dell’acqua. Scaldate a fiamma lenta fino a quando non si saranno sciolti tutti gli ingredienti. A questo punto, togliete dal fuoco e lasciate raffreddare un po’. Aggiungete quindi l’ossido di zinco e successivamente gli altri ingredienti quali gli oli essenziali e l’olio di vitamina E, mescolando in modo accurato per miscelare gli ingredienti.

Crema solare all’olio di cocco e al burro di karitè (3)

INGREDIENTI:

  • 60 ml di olio di cocco;
  • 55 grammi di burro di karitè;
  • 30 ml di olio di mandorla;
  • 150 grammi di ossido di zinco;
  • 30 grammi di cera d’api;
  • 5 ml di oli essenziali come estratto di vaniglia o olio di lavanda.

PROCEDIMENTO:

  • Mescolate l’olio di cocco, il burro di karitè, l’olio di mandorla e la cera d’api in un vasetto di vetro. Mettete il vasetto a riscaldare a bagnomaria dentro un pentolino pieno d’acqua. Una volta che la cera d’api si sarà sciolta, togliete il vasetto dal bagnomaria e aggiungete l’ossido di zinco, avendo cura di mescolare accuratamente in modo da distribuire omogeneamente l’ossido di zinco in tutta la miscela. Coprite quindi con un coperchio e mettete in frigo per 10 minuti. Una volta tolto dal frigo, riponete il contenuto del barattolo in una ciotola e aggiungete gli olii essenziali. Mescolare con una frusta elettrica finchè la miscela non sarà leggera e spumosa.

Abbronzanti naturali a tavola? Ecco i cibi che ci proteggono in modo naturale dai danni del sole

Lo sapevate che il cibo che mangiamo influenza la  facilità con cui ci bruciamo quando ci esponiamo al sole ? La ricerca ha messo in evidenza che alcuni nutrienti chiave della nostra dieta possono effettivamente aumentare la protezione naturale della nostra pelle nei confronti del sole, proteggendoci meglio dai dannosi raggi UV.

Come accennato già in precedenza, sono una grande sostenitrice di una buona esposizione quotidiana al sole: è fondamentale per un’adeguata produzione di vitamina D (utile all’assorbimento del calcio e al mantenimento di un buono stato di salute).
Purtroppo un’eccessiva esposizione al sole diventa insensata. Ed esporsi per un tempo eccessivo all’azione dei raggi ultravioletti può causare gravi danni alla pelle, o peggio ancora, potrebbe condurre al cancro della pelle. Bisogna pertanto esporsi al sole con criterio e senza mai scottarsi!

E a tal proposito, molti degli alimenti che portiamo ogni giorno sulle nostre tavole sono seriamente in grado di ridurre il rischio di scottature, di danni del sole, e del cancro della pelle, potenziando la naturale capacità della cute di difendersi e di rimanere in buona salute.
Ma come riconoscerli? Bene, tutti questi cibi hanno in comune una proprietà: l’alto contenuto di composti antiossidanti che vanno a contrastare l’azione dei radicali liberi, dannose molecole che vanno a distruggere il collagene sottocutaneo causando le rughe e, la cosa più pericolosa, vanno a modificare regioni di DNA inducendo la formazione di tumori della pelle.

Perciò, per combattere i danni causati da una cattiva esposizione al sole, oltre a proteggere la pelle dall’esterno applicando la crema solare a base di ingredienti naturali fatta da voi a casa, è opportuno assumere tutti quei cibi ricchi di antiossidanti che dall’interno potranno aiutarvi a potenziare la naturale protezione della nostra pelle e contrastare i danni causati dai raggi ultravioletti.

Vediamo insieme quali sono questi cibi.

  • Agrumi. Limoni, lime, arance e pompelmi contengono un’elevata quantità di vitamina C. Studi scientifici hanno dimostrato infatti che l’assunzione di vitamina C è in grado di ridurre il rischio di scottature. Oltre alla vitamina C, gli agrumi contengono limonene, la cui assunzione è associata a un minore rischio di cancro della pelle del 34%. Essi infine contengono anche antiossidanti che contribuiscono a proteggere le cellule dai danni prodotti dai radicali liberi prodotti dai raggi UV, strettamente correlati all’insorgenza del cancro della pelle.
  • Carote. Noi tutti sappiamo che le carote sono ampiamente pubblicizzate come in grado di preservare la salute degli occhi. Oltre a questo, le carote sono anche in grado di proteggere la nostra pelle! Infatti le carote sono una delle fonti alimentari più ricche di beta carotene, pigmento in grado di proteggere la pelle contro i danni causati dall’azione dei radicali liberi prodotti da un’eccessiva esposizione al sole. Grazie alla presenza di beta carotene, le carote possono quindi fornire una maggiore protezione contro i danni causati dalle scottature, soprattutto quando le carote vengono associate alla vitamina E.
  • Cioccolato fondente. I flavonoidi trovati nel cioccolato fondente sono in grado di migliorare la capacità della pelle di proteggersi contro alcuni tipi di danni cutanei, inclusi i problemi causati dai raggi UV così come dalle ustioni causate da un’eccessiva esposizione solare (LINK – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16702322). Inoltre, i flavonoidi aiutano a mantenere la pelle idratata, ad aumentare la saturazione dell’ossigeno e ad aumentare il flusso sanguigno (LINK – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17164979).
  • Curcuma. La medicina Ayurvedica e la medicina tradizionale dei nostri nonni hanno da sempre usato la curcuma per trarre beneficio dalle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Studi di laboratorio suggeriscono che la curcuma è in grado di proteggere l’epidermide dai danni causati dai raggi UVB.
  • Fragole. Contengono una potente combinazione di antiossidanti, come gli antociani, di manganese e di vitamina C (pari al 136% del fabbisogno giornaliero) che aiutano a proteggere la pelle dai danni causati da un’eccessiva esposizione al sole, andando a combattere i radicali liberi, lo stress ossidativo e l’infiammazione cellulare.
  • Tè verde. Quando sorseggiate una tazza di tè verde, il vostro organismo sta assorbendo delle catechine, che sono delle sostanze in grado di prevenire molte malattie e che ci proteggono dall’infiammazione conseguente ad un’eccessiva esposizione ai raggi del sole. Il tè verde contiene inoltre elevate quantità di acido tannico e un antiossidante catechinico chiamato epigallocatechina gallato (EGCG). Uno studio effettuato dall’Università del Wisconsin ha dimostrato che l’EGCG è in grado di arrestare l’avanzamento dei danni al DNA delle cellule esposte alla luce UV, e quindi di prevenire i danni genetici che andranno a causare il tumore della pelle. Alcuni studi dimostrano altresì che bere solo due bicchieri di tè verde al giorno fornisce una protezione addizionale dai danni prodotti dai raggi UV (LINK 1 – http://www.jaad.org/article/S0190-9622(06)04103-X/; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21094124  – LINK 2).
  • Melagrana. Già i medici egiziani attribuivano strepitose proprietà curative ai frutti dei melograni. I loro semi sono infatti ricchi di antiossidanti fenolici quali l’acido ellagico, che può aiutare a proteggere le cellule della nostra pelle dai danni causati dall’azione dei raggi UVA e UVB. In uno studio, i ricercatori hanno mescolato il succo di melograno con la protezione solare, aumentando il suo SPF del 20%. Il succo di melagrana inoltre aumenta anche la concentrazione del glutatione a livello delle cellule, un antiossidante che aumenta anche la protezione dai danni causati dai radicali liberi.
  • Mandorle. Le mandorle sono una delle migliori fonti di vitamina E, che protegge e ripara la pelle dai danni causati dai raggi UV. Contengono anche quercetina, che è stato dimostrato protegga dai danni dei raggi UV e dalla rottura del collagene che porta alla formazione delle rughe. In un recente studio, i ricercatori hanno sottoposto dei volontari alla luce UV. I partecipanti che hanno assunto 20 mandorle hanno subito meno scottature rispetto a coloro che hanno assunto una quantità minore di vitamina E.
  • Omega-3. Gli acidi grassi polinsaturi omega-3 (trovati in molti alimenti, specialmente nei molluschi e nei pesci grassi) hanno incredibili proprietà antinfiammatorie. La ricerca suggerisce che questi composti possono aiutare a proteggere le cellule dai danni causati dai radicali liberi (come quelli prodotti dall’azione dei raggi ultravioletti del sole) (LINK – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8040603). Un altro studio ha altresì scoperto che l’aggiunta di cibi contenenti omega-3 alla dieta (o prendendola in forma supplementare sotto forma di integratori alimentari) può aiutare a prevenire alcuni tipi di cancro della pelle (LINK – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16872755).
  • Pomodori. I pomodori sono una ricchissima fonte di licopene, un carotenoide ed antiossidante che va a neutralizzare i radicali liberi prodotti dai raggi UV. Secondo i ricercatori della Clinica Mayo, questi effetti vengono aumentati quando si mangiano i derivati trasformati dei pomodori (cotti o spezzati in cibi come il concentrato di pomodoro o il semplice succo di pomodoro) in quanto il processo di trasformazione rende il licopene maggiormente biodisponibile, cioè viene assorbito e raggiunge il circolo sanguigno più facilmente e in maggiore concentrazione. In uno studio tedesco, i partecipanti che hanno bevuto ogni giorno una tazza di concentrato di pomodoro condito con un filo di olio di oliva per 10 settimane hanno sperimentato il 35% in meno di probabilità di scottarsi al sole rispetto a coloro che non ne hanno assunto. In un altro studio, i volontari che hanno mangiato 5 cucchiai di concentrato di pomodoro hanno ottenuto un potenziamento del 25% della naturale capacità della propria pelle di proteggersi dai raggi UV e prevenire le scottature. (LINK -http://www.umm.edu/health/medical/altmed/condition/erythema).
     Anguria. Questo frutto estivo contiene il 40% di licopene in più rispetto a quello contenuto in un peso uguale di pomodori. Inoltre, dal momento che contiene molta acqua, aiuta a idratare la pelle, prevenendo la disidratazione causata da un’eccessiva esposizione al sole.
  • Semi di lino. I semi di lino sono ricchi di acidi grassi polinsaturi omega-3 di origine vegetale. Gli omega-3 sono in grado di proteggere la pelle dai danni causati da una scottatura, ridurre l’infiammazione e prevenire il cancro della pelle. In accordo al National Institute of Health, l’olio di semi di lino è in grado di proteggere la pelle dai raggi UV, di mantenere la pelle idratata prevenendone la disidratazione e, grazie all’azione degli omega-3, di prevenire l’insorgenza del cancro della pelle (LINK – Semi Di Lino ed Integrazione Alimentare).
  • Uva. I fitonutrienti contenuti nell’uva sono in grado di rallentare la formazione delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) che si formano nelle cellule cutanee dopo l’esposizione ai raggi UV e direttamente collegate ai danni causati dal sole, al cancro della pelle e alla morte cellulare. L’uva contiene anche le proantocianidine e altri polifenoli trovati nei semi di uva che inibiscono la formazione del cancro della pelle indotto dai raggi UV. L’uva contiene anche la quercetina ed uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Toxicology and Applied Pharmacology ha messo in evidenza che la quercetina sia in grado di diminuire i danni causati dall’esposizione ai raggi UVB e di proteggere la pelle da infiammazioni correlate.
  • Verdure a foglia verde. Lattuga verde, spinaci, cavoli, prezzemolo, basilico, salvia e rosmarino, ecc, sono delle ricchissime fonti di antiossidanti quali luteina e zeaxantina, che si sono dimostrati in grado di fermare la crescita delle cellule tumorali innescata e alimentata dall’irradiazione con raggi UV in numerosi studi effettuati sugli animali. In particolare il prezzemolo, il basilico, la salvia e il rosmarino sono ricchissimi di antiossidanti che proteggono la pelle dall’azione dei radicali liberi. Verdure dalle foglie scure, come gli spinaci, sono pieni di antiossidanti come i polifenoli e carotenoidi, che possono anche naturalmente proteggere la pelle dai danni del sole. Uno studio ha scoperto che mangiare verdure a foglia verde ha aiutato a prevenire la ricomparsa del cancro della pelle nelle persone che ne avevano precedentemente sofferto. Questo studio ha anche evidenziato che alti consumi di prodotti lattiero-caseari “non modificati”, come latte intero, formaggio e yogurt, hanno aumentato il rischio di recidiva del cancro (LINK – http://www.umm.edu/health/medical/altmed/condition/erythema).
  • Verdure crocifere. Le verdure crocifere, come il broccolo, il cavolo e il cavolfiore, sono ricche di antiossidanti essenziali che aiutano a combattere quei fastidiosi radicali liberi. Questa famiglia di verdure è stata anche strettamente legata alla prevenzione del cancro, non solo nella pelle, ma anche in molti altri organi (LINK – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12094621). La ricerca mostra che i germogli di broccoli, contengono sulforafano, che è legato all’aumento della capacità della pelle di proteggersi dal cancro.

E per quello che riguarda la protezione solare naturale è tutto! Adesso passiamo ai migliori doposole fai da te. Spiegherò perchè serva applicare una crema doposole; ne descriverò la composizione in generale; pubblicherò delle ricette perchè voi possiate preparare a casa i vostri doposole naturali.

Come preparare in casa degli ottimi doposole naturali per un’abbronzatura sana e duratura

Ogni volta che trascorrete del tempo sotto il sole la vostra pelle ha bisogno di  cure extra per contrastare l’effetto dannoso del sole cocente  sulla vostra cute.
Infatti, anche se non vi siete scottati, avete subìto comunque un danno: dopo un paio di ore sotto il sole e a contatto con il sale dell’acqua di mare o con il cloro della piscina, la vostra pelle si sarà letteralmente essiccata (la parola disidratata sarebbe un complimento)!

E’ questo il motivo per cui la cute ha bisogno di una crema doposole!

Una crema, o un latte, doposole aiuta ad alleviare gli spiacevoli effetti collaterali della prolungata esposizione al sole e aiuta a proteggere la vostra pelle da eventuali danni. Un buon doposole, infatti, aiuta a lenire, rinfrescare, idratare e nutrire la pelle.
E per di più, potete creare facilmente la vostra crema doposole o il vostro latte doposole comodamente a casa e con ingredienti di cui già conoscete l’efficacia e la sicurezza, proprio come facevano i nostri nonni.

Infatti la maggior parte dei prodotti doposole presenti in commercio sono spesso carichi di petrolati come la paraffina liquida o di altri prodotti sintetizzati in laboratorio che spesso impediscono la traspirazione della pelle, causando bruciore e frequentemente anche irritazione. Pertanto, scegliere dei prodotti con eccipienti di origine naturale, che potete creare a casa vostra con le mie ricette ed indicazioni, è la migliore scommessa che possiate fare per la cura del vostro corpo.

AVVERTENZE!
NOTA SUGLI AGENTI IDRATANTI DA USARE NELLE CREME DOPOSOLE – Nonostante alcune sostanze come l’olio di cocco, il burro di karitè o l’olio infuso con la calendula siano degli ottimi agenti idratanti, essi non sono adatti come eccipienti nelle creme doposole in quanto questi tendono a impedire la traspirazione della pelle, dando sì un generale effetto idratante, ma è un’idratazione causata dal blocco della “transpiratio insensibilis”, la naturale traspirazione della nostra pelle, che oltre a trattenere l’acqua reidratando la cute, tende di conseguenza anche a impedire la dispersione del calore corporeo che va ad esacerbare quello prodotto dall’esposizione al sole, aumentando quindi la sensazione di bruciore alla pelle.
Generalmente si consiglia di evitare di usare qualsiasi utilizzo di questi eccipienti fino a quando la pelle non si sia raffreddata completamente. Solo allora li potete utilizzare, e si riveleranno veramente utili per ripristinare l’idratazione persa.

Per agire fin da subito, potete invece utilizzare degli ingredienti come il burro di cacao, l’olio di cocco, l’olio di oliva, il gel di aloe vera e gli oli essenziali, che  idratano la pelle in profondità senza impedirne la naturale traspirazione  (fondamentale in questo caso!). Inoltre sono pure degli eccipienti anche facilmente reperibili.

  • Il burro di cacao è uno dei più ricchi agenti idratanti di origine naturale e contiene acidi grassi che migliorano l’idratazione e l’elasticità della pelle.
  • L’olio di cocco, come il burro di cacao, contiene acidi grassi a catena media che nutrono la pelle e intervengono in eventuali processi di guarigione.
  • L’olio di oliva è in grado di penetrare in profondità negli strati più interni della pelle senza occludere i pori, è ricco di antiossidanti, quali i polifenoli, che aiutano a neutralizzare i radicali liberi che causano seri danni alla pelle.
  • Il gel di aloe vera è dotato di proprietà antinfiammatorie ed antiossidanti e contiene principi attivi in grado di attenuare il dolore.
  • Gli oli essenziali di menta piperita e di lavanda, che uso ampiamente nelle mie preparazioni, sono ottimi per guarire, rinfrescare e lenire la pelle irritata, e inoltre, grazie al loro bellissimo odore, potete scegliere la fragranza che desiderate semplicemente mettendo qualche goccia di olio essenziale nella vostra preparazione.

A seguire elencherò un paio di ricette per creare la vostra crema doposole a casa.

Doposole all’aloe vera, olio di oliva e olio di cocco

Ingredienti:

  • 3 cucchiai di gel di aloe vera;
  • 1 cucchiaio di olio di oliva;
  • 2 cucchiai di olio di cocco;
  • 14 grammi di burro di cacao;
  • 15 gocce di olio essenziale di lavanda.

Procedimento:

  • Mescolate insieme tutti gli ingredienti dentro un piccolo vasetto di vetro del volume di circa 150 ml (ma se non l’avete va bene anche uno più grande) e riponete il tutto dentro un pentolino contenente un po’ d’acqua per poter scaldare a bagnomaria. Riscaldate e mescolate gli ingredienti fra di loro fino a quando il burro di cacao non si sarà sciolto completamente. Quindi lasciate raffreddare, avendo cura di mescolare di tanto in tanto per omogeneizzare gli ingredienti tra di loro ed evitarne la separazione.
    Alla fine conservare in un luogo fresco e asciutto, evitando l’esposizione diretta alla luce solare. E, per ottenere una maggiore sensazione di freschezza dopo l’applicazione, si consiglia di conservare il vasetto contenente la vostra crema doposole fai da te in frigorifero.

Doposole all’aloe vera e menta

Ingredienti:

  • 2 cucchiai di gel di aloe vera;
  • 4 cucchiaini di menta infusa in olio di semi di girasole;
  • 3 cucchiaini di cera emulsificante;
  • 60 ml di acqua;
  • 2-3 gocce di olio essenziale di menta piperita.

Procedimento:

  • Mettete l’infuso oleoso di menta e la cera emulsificante in una casseruola e posizionatela dentro una pentola contenente acqua bollente. Mescolate il tutto per circa 10 minuti, fino a quando la cera non si sarà sciolta e miscelata con l’olio. In un’altra casseruola riponete il gel di aloe vera e l’acqua e mettetela dentro una pentola contenente acqua bollente per riscaldare la miscela. Quando le temperature della miscela cera-olio e della miscela gel di aloe-acqua avranno raggiunto lo stesso valore di 65°C, mescolate le due miscele tra di loro. Infine aggiungere l’olio essenziale e montare vivacemente il composto ottenuto per circa 30 minuti. Dopo far raffreddare il tutto.
    RICORDA: per far raffreddare la miscela rapidamente potete mettere la casseruola che la contiene dentro una bacinella con acqua e ghiaccio dentro, e da lì stesso montare la miscela di tanto in tanto per una durata di circa 30 secondi per volta, avendo cura di non far entrare acqua dentro la vostra crema doposole.
    Quando sarà diventata leggermente tiepida, potete mettere il doposole che avete ottenuto dentro una bottiglietta e conservarlo.

Doposole all’acqua di rose e oli essenziali

Ingredienti:

  • 5 ml (un cucchiaino) di acqua di rose;
  • 5 ml (un cucchiaino) di olio di semi di carota;
  • 5 gocce di olio essenziale di lavanda;
  • 5 gocce di olio essenziale di neroli;
  • 5 gocce di olio essenziale di incenso;
  • 10 gocce di olio essenziale di camomilla;
  • 180 ml di crema base neutra (crema che non contiene profumi o altri eccipienti aggiuntivi, che viene usata in cosmetica per creare le creme fai da te più facilmente).

Procedimento:

  • Mettete tutti gli ingredienti in un flacone (anche una bottiglietta va bene) e agitare vigorosamente per combinare gli ingredienti tra di loro.

Doposole alla lavanda

Ingredienti:

  • 120 ml di olio di jojoba;
  • 40 gocce di olio essenziale di lavanda;
  • 10 gocce di olio essenziale di rosa.

Procedimento:

  • Aggiungete gli oli essenziali all’olio di jojoba. Mescolare per omogeneizzare i vari oli tra di loro.

Doposole alla Consolida

Ingredienti:

  • 3 cucchiai di radice di Consolida appena macinata;
  • 180 ml di olio di mandorla;
  • 60 ml di gel di aloe vera;
  • 1 cucchiaio di cera d’api;
  • 55 grammi di burro di cacao;
  • 240 ml di acqua;
  • 8,7 grammi di polvere di borace;
  • il contenuto di 4 capsule di vitamina E;
  • 12-16 gocce di un olio essenziale a vostra scelta.

Procedimento:

  • Mettete l’acqua in una pentola, aggiungete la radice di Consolida e riponete il pentolino sul fuoco. Quando l’acqua inizierà a bollire, abbassate la fiamma e lasciate sobbollire per 30 minuti. Dopo questo lasso di tempo, togliete dal fuoco, filtrate e conservate il liquido ottenuto.
    In un pentolino a parte, fate sciogliere la cera d’api e il burro di cacao, e in seguito aggiungete ad essi l’olio di mandorla e il contenuto delle capsule di vitamina E. Mettete, quindi, il liquido ottenuto dall’infusione della Consolida in una casseruola e aggiungervi il gel di aloe vera e la polvere di borace e mescolare gli ingredienti per far sciogliere la borace e rendere omogeneo il tutto. Se la polvere di borace non si dovesse sciogliere, mettere il tutto in un pentolino e far riscaldare leggermente per facilitare la sua completa solubilizzazione. Far raffreddare entrambe le miscele ottenute e in seguito porre la miscela contenente gli olii dentro la casseruola che contiene la miscela acquosa di Consolida e montare il tutto vigorosamente, per permettere l’emulsione delle due miscele. Aggiungete, infine, le gocce di olio essenziale e mescolate bene per incorporare correttamente il tutto.

Doposole al siero di alga marina

Ingredienti:

  • 60 ml di siero di alga marina;
  • 60 ml di gel di aloe vera.

Procedimento:

  • Miscelare insieme i due ingredienti, fino a quando la miscela ottenuta non raggiunge una consistenza liscia e cremosa.

E con questo è tutto! Ma, prima di lasciarvi alla “bibliografia” vi chiedo il favore di commentare l’articolo (trovate il riquadro poco più in basso scorrendo la pagina), per rivelarmi i vostri rimedi casalinghi naturali per una abbronzatura sana e duratura. Potete altresì usare i vostri canali sociali per condividere o salvare questa pagina e rileggerla o suggerirne la lettura alla bisogna.

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Autore | Viola Dante

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Chi sono? Dott.ssa Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.